IL TERRITORIO

Aspetti del nostro territorio

La “Terra di Lugnano” è un fazzoletto di terra incastellata tra il Monte Pian della Nappa e il Monte Ventone, che svettano con i loro rispettivi 753 m e 718 m, e le rigogliose colline sulla riva sinistra del Tevere, per un’estensione totale di circa 29,83 km2: qui, la mano dell’uomo è pressoché minima e ai campi coltivati si alternano ampie coperture boschive di quercie e lecci. In questo contesto l’uomo ha vissuto in simbiosi con la natura da tempi memori, come rivelano i reperti archeologici di Poggio Gramignano, ma ciò che lo rende veramente unico è la sua terra. Il territorio, infatti, si colloca al centro tra il Parco fluviale del Tevere (Nord), i Monti Cimini (Ovest), i Monti Martani (Est), i Monti Sabini (Sud) ed è caratterizzato da diversi litotipi appartententi in parte alla formazione Umbro-Marchigiana e in parte ai “travertini antichi”: i primi si riscontrano lungo la fascia collinare che domina la città e la protegge in direzione Nord-Est, di cui fanno parte il Monte Ventone e il Monte Pian della Nappa (detti entrambi “il Monte”); i secondi caratterizzano le zone sud-occidentali, fino al fiume Tevere. Questa eterogeneità di litotipi ha permesso la formazione di un terreno composto prevalentemente da sabbie argillose e limose, ricco e differenziato. Di fatti, l’alto grado di drenaggio proprio delle sabbie permette la percolazione delle acque superficiali in profondità, approviggionando le numerose falde che costellano tutto il territoiro e che alimentano a loro volta numerose fontane, mantendendo il suolo asciutto e fresco.

Il dilavamento di elementi preziosi, d’altro canto, viene controbilanciato dalla minore componente argillosa la quale, oltre a trattenere e rilasciare gradualmente l’acqua assorbita, permette l’arricchimento in calcio, fosforo, potassio, alluminio, mangnanese, sodio e altri. Il Calcare Massiccio, membro della successione Umbro-Marchigiana, si instaura alla base del sovrastante suolo e con la sua erosione ne determina le caratteristiche fisiche, chimiche e acidificanti. Tutte queste caratteristiche rendono il territorio di Lugnano in Teverina ideale per la coltivazione di uliveti ( i cosìdetti “piantoni”) che si possono ritrovare dislocati in ogni parte del luogo, molti lungo la fascia collinare del “Monte”, altri in zone più distali, alcuni anche inselvatichiti e ricoperti dalla folta vegetazione.

Anche il clima concorre, quasi fosse in accordo con il suolo, al benessere degli uliveti, regalando estati calde ed inverni miti: l’esposizione a Sud dei versanti e le alture in direzione Nord-Est fungono sia da barriera per i venti freddi settentrionali sia da terrazza per i venti proventienti dal mare. La verginità del territorio non può che produrre un olio genuino ed unico, verde come le colline che lo generano.

Le principali varietà di olivi del territorio

Frantoio.

La cultivar è diffusa nei principali areali olivicoli italiani e mondiali e in Umbria è presente in tutte le zone olivicole.

Pur rientrando tra gli olivi di media grandezza, ha dimensioni maggiori dei precedenti. Si caratterizza per avere i rami principali molto tortuosi ed inclinati e i rami minori tipicamente penduli. Le sue olive sono piuttosto grosse e ricche di polpa, con forma ovoidale allungata e grande contenuto di olio di ottima qualità. La sua produttività è costante ed ha una media capacità di resistenza al freddo. E’ autofertile, ma si avvantaggia dell’impollinazione incrociata. Ha una fioritura contemporanea a quella delle cultivar Leccino e Moraiolo. Entra precocemente in fruttificazione ed ha una produttività elevata e costante.

Il peso del frutto è medio; l’invaiatura è tardiva, scalare e lenta; la consistenza della polpa è media, in graduale diminuzione durante la maturazione; il rapporto polpa/nocciolo è medio-basso; la resa in olio è media con precoce epoca di massima inolizione; la cascola è media e medio-tardiva.

Olio di elevata qualità e presenta i requisiti necessari per essere valorizzato e commercializzato nelle migliori fasce di mercato. Infatti il punteggio conseguito al saggio organolettico è ottimo; il contenuto in polifenoli e clorofille totali è medio-elevato; il contenuto in acido oleico ed il rapporto acidi grassi insaturi/saturi sono elevati.

 

Leccino.

La cultivar è diffusa nei principali areali olivicoli italiani e mondiali e In Umbria è presente in tutte le zone olivicole.

Si caratterizza per l’andamento inclinato dei rami principali e dei rami secondari. L’oliva è piuttosto grossa e polposa, con forma ovoidale-cilindrica e buona ricchezza di olio, anch’esso di ottima qualità. La sua produttività è buona ma forse meno costante del Moraiolo. Resiste molto bene al freddo. E’ autosterile, pertanto necessita di cultivar impollinatrice. Ha una fioritura contemporanea a quella delle cultivar Frantoio e Moraiolo.

Il peso del frutto è medio; l’invaiatura è precoce, contemporanea e rapida; la consistenza della polpa è bassa, in graduale diminuzione durante la maturazione; il rapporto polpa/nocciolo è medio-basso; la resa in olio è media con tardiva epoca di massima inolizione; la cascola è bassa e tardiva.

Il punteggio conseguito al saggio organolettico è buono; il contenuto in polifenoli ed in clorofille totali è medio-basso; il contenuto in acido oleico ed il rapporto acidi grassi insaturi/saturi sono a buoni livelli.

 

Moraiolo.

L’olivo è di medie dimensioni, In Umbria, è la cultivar più diffusa presente in tutte le zone olivicole.

Si caratterizza per avere i rami principali e i rami fruttiferi diretti, che si innalzano in modo caratteristico.  E’ autosterile, pertanto necessita di cultivar impollinatrice. Ha una fioritura contemporanea a quella delle cultivar Frantoio e Leccino.

Ha una buona capacità di adattamento alle situazioni di limitata disponibilità idrica, che spesso si rilevano in alcune zone olivicole della Regione, caratterizzate da terreni poco profondi, sciolti e ricchi di scheletro. La sensibilità alle gelate invernali è elevata.

Il peso del frutto è basso; l’invaiatura è media, contemporanea e lenta; la consistenza della polpa è medio-elevata, in graduale e lenta diminuzione durante la maturazione; il rapporto polpa/nocciolo è medio-basso; la resa in olio è alta con tardiva epoca di massima inolizione; la cascola è media e tardiva.

Olio di elevata qualità e presenta i requisiti necessari per essere valorizzato e commercializzato nelle migliori fasce di mercato. Infatti il punteggio conseguito al saggio organolettico è ottimo; il contenuto in polifenoli e clorofille totali è elevato; il contenuto in acido oleico ed il rapporto acidi grassi insaturi/saturi sono medi.